Tennis, Wimbledon: Bartoli regina, Lisicki in lacrime

  Saturday July 06, 2013 TWITTER FACEBOOK PRINT THIS PAGE SEND TO YOUR FRIEND  
Tennis, Wimbledon: Bartoli regina, Lisicki in lacrime La francese trionfa a Londra sull'erba battendo 6-1 6-4 la tedesca, che non regge alla tensione e scoppia a piangere dopo l'ennesimo errore commesso. Partita senza storia, dominata dalla nuova campionessa, al primo successo in uno Slam in carriera
LONDRA - La nuova regina di Wimbledon è Marion Bartoli. Sette anni dopo la connazionale Amelie Mauresmo, e a sei anni dalla precedente finale persa con Venus Williams, la francese ha conquistato il torneo più prestigioso, primo Slam della carriera, battendo in finale la tedesca Sabine Lisicki per 6-1 6-4. La Bartoli, fisicamente una 'anti Sharapova', lontana dall'immagine delle atlete che hanno dominato la scena negli ultimi anni (è alta 1,70 per 65 kg), ha vinto il torneo con pieno merito, senza perdere neanche un set, dimostrando così, ancora una volta (Henin insegna negli ultimi anni, ma anche Schiavone e la stessa Sara Errani), che anche senza un fisico possente, ma con intelligenza, visione tattica, talento e determinazione, si può arrivare molto in alto.

Deludente invece la prova della tedesca, arrivata in finale dopo aver eliminato in semifinale la Radwanska e soprattutto negli ottavi la grande favorita Serena Williams: la Lisicki, dopo aver conquistato il primo game, oltre che dalla avversaria è stata sopraffatta dalla tensione e dall'emozione. Tanto da scoppiare in lacrime dopo l'ennesimo errore gratuito commesso. Un episodio che ha fatto tornare in mente un altro 'dramma' sportivo che sul Centrale dell'All England Club si era consumato ormai 20 anni fa, nel 1993, quando Jana Novotna, in vantaggio 4-1 nel terzo set della finale contro Steffi Graf, subì il ritorno della tedesca che si aggiudicò il torneo conquistando cinque giochi di fila: la ceca, che ormai si sentiva la vittoria in
tasca, fu colta da un pianto inarrestabile durante la premiazione e fu consolata dalla duchessa di Kent. Il bello (o il brutto) dello sport, l'emozione che solo Wimbledon sa regalare.

La finale di oggi non ha avuto storia. La Bartoli, perso il primo gioco, ne ha conquistati sei di fila, colpendo come un martello pneumatico. Rapidamente si è portata sul 6-1 5-1 quando ha accusato l'unico passaggio a vuoto: la Lisicki ha annullato tre match point ed è riuscita a risalire fino al 4-5, ma poi la Bartoli ha chiuso a zero sul proprio servizio con un ace.

Il torneo di Wimbledon 2013 si conclude domani con l'attesa finale del tabellone maschile, che dopo tante sorprese (l'eliminazione di Nadal al primo turno e di Federer al secondo su tutte) metterà invece di fronte i primi due favoriti: Novak Djokovic, n.1 del mondo e del torneo, e Andy Murray, che avrà dalla sua il tifo, ma anche la pressione, di un intero paese che sogna la vittoria da 77 anni (l'ultimo fu Fred Perry nel 1936). Ma c'è anche un po' d'Italia nell'ultima giornata londinese sull'erba: il diciassettenne Gianluigi Quinzi è infatti impegnato nella finale del torneo juniores contro il coreano Chung.
(06 LUGLIO 2013)

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